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Quando una relazione di coppia è asimmetrica

Quando una relazione di coppia è asimmetrica

Le persone intraprendono una relazione di coppia con la fiducia di trovare senso di intimità, supporto emotivo e con l’aspettativa di instaurare un clima di fiducia e sostegno reciproci.

Le difficoltà della vita possono essere affrontate in modo più facile se si ha qualcuno a fianco pronto a dare supporto e sostegno. Nelle relazioni sane si può fare affidamento sul partner per affrontare situazioni difficili o stati d’animo negativi che richiedono una dose supplementare di energia e fiducia per essere superati. Può accadere tuttavia che uno dei due partner sia più coinvolto dell’altro, più disponibile a farsi carico di oneri e incombenze e sembri tenere in misura maggiore alla relazione stessa. 

Indice dei contenuti

a. Quando una relazione si definisce “asimmetrica”?

b. Cosa accade a chi investe di più nella relazione?

c. Indici da valutare per capire se all’interno della tua relazione c’è mancanza di equilibrio

  1. Persistente senso di insicurezza
  2. Mancanza di comunicazione
  3. Il tempo trascorso insieme ti lascia un senso di insoddisfazione
  4. Tutto il lavoro lo fai tu
  5. Disparità economica
  6. Aspettative diverse rispetto al futuro
  7. Storia affettiva personale

 

a.  Quando una relazione si definisce “asimmetrica”?

Le relazioni di coppia asimmetriche sono quelle relazioni in cui vi sono livelli sostanzialmente diversi di impegno, e forse di coinvolgimento, da parte dei due partner. Il sociologo americano Willard Waller, le cui ricerche si concentrarono prevalentemente nell’ambito della sociologia della famiglia, teorizzò e definì nel 1932 il Principio del Minimo Interesse. Secondo questo assunto, all’interno di un gruppo (incluso quello familiare) la persona che ha il minor interesse nel continuare una relazione interpersonale è quella che ha il maggior potere su di essa: in altre parole, la persona meno interessata ed emotivamente coinvolta ha un potere e una forza maggiori all’interno della relazione.

Secondo Waller, nelle relazioni di coppia non esiste una distribuzione uniforme del potere e quindi della forza ma vi è sempre un partner che ottiene di più dall’altro, sotto più punti di vista: emotivo, affettivo o di vantaggi economici. Ne segue che il partner che abitualmente riceve di meno, nel lungo periodo ha meno interesse a continuare la relazione e spesso reclama attenzioni e riconoscimenti che tardano ad arrivare o non arrivano mai. Se il partner con minor potere arriva a sentirsi esasperato da questo disequilibrio, dopo aver intrapreso una lotta vana per ristabilirlo, può decidere di chiudere la relazione. Di fatto, il partner meno dipendente e meno coinvolto nella relazione sarebbe più autonomo e quindi con un maggior potere decisionale all’interno della coppia.

 

b. Cosa accade a chi investe di più nella relazione?

La persona che investe di più nella relazione e compie più sforzi può sentirsi scoraggiata nel constatare che il partner non è ugualmente coinvolto nella relazione. Questo può determinare un profondo senso di frustrazione, delusione nel constatare che non c’è la reciprocità desiderata, e un senso di solitudine. Per questi motivi, sul lungo periodo una relazione asimmetrica può nuocere al legame affettivo: se non è nutritiva entrambi i partner, inevitabilmente col tempo si indebolisce e finisce per condizionare negativamente la salute emotiva del partner più debole o vulnerabile

 

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c. Indici da valutare per capire se all’interno della tua relazione c’è mancanza di equilibrio

Ogni relazione è unica e in tutte le relazioni accade che a seconda del momento due partner contribuiscano in maniera diversa al benessere della coppia: difficoltà personali possono rendere meno disponibili a una condivisione equa degli oneri, ma si tratta di una situazione transitoria. Cosa diversa accade quando uno dei due partner contribuisce regolarmente in maniera maggiore al benessere della coppia. Di seguito, alcuni indici da valutare per capire se all’interno della tua relazione c’è mancanza di equilibrio nelle responsabilità e il maggior numero di oneri gravano su un solo partner.

 

1. Persistente senso di insicurezza

Quando il tuo partner non sembra particolarmente coinvolto nelle questioni che riguardano entrambi, può sorgere il dubbio che non sia realmente interessato alla relazione. È comprensibile: tu cerchi di dare priorità alla relazione e ti sforzi di comunicare i tuoi bisogni e ascolti quelli del tuo partner, cerchi di passare insieme tempo di qualità e ti rendi disponibile quando il tuo aiuto è necessario o richiesto.

Se col tempo ti accorgi che queste attenzioni e sforzi vengono compiuti solo da te, inizi a chiederti se lui o lei abbia un interesse reale per e te e per la vostra relazione. Ci sono certamente persone meno espansive di altre e per alcune manifestare i propri sentimenti a parole può essere difficile, tuttavia sentirsi insicuri dei sentimenti del partner può minare la fiducia e far scaturire ansia e conflitti.

 

2. Mancanza di comunicazione

Una ragione della presenza di uno squilibrio in una relazione di coppia risiede nei diversi stili comunicativi dei due partner. Tu puoi essere una persona che d’abitudine confida a un amico o a un’amica la propria frustrazione dopo una discussione o condivide la gioia e l’entusiasmo per un riconoscimento ottenuto o per aver raggiunto un traguardo personale importante. Al contrario, il tuo partner può essere una persona poco incline alle confidenze, a prescindere da cosa accade nella sua vita. O magari è un ottimo ascoltatore che però non interrompe mai i tuoi racconti per dirti né come la pensa né per dirti della sua esperienza in proposito. 

Quando fai fatica a comunicare con il tuo partner, ti può accadere di avere la sensazione di non conoscerlo davvero. Questo diventa particolarmente evidente quando desideri affrontare una questione ma il tuo tentativo di andare al cuore del problema riceve risposte come “Non vedo il problema” o “Non capisco perché ti preoccupi”.

Un atteggiamento di questo tipo preclude la possibilità di un confronto. E alla fine, per quanto tu cerchi di migliorare e rendere più autentica la qualità della vostra comunicazione, ti risulterà sempre più difficile aprirti poiché non vedrai possibilità di condivisione reciproca dei temi che ognuno di voi ritiene importanti.

 

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3. Il tempo trascorso insieme ti lascia un senso di insoddisfazione

Come ti senti dopo aver passato del tempo in due? Forse sul momento vi siete divertiti, ma la mancanza di un senso più profondo di condivisione emotiva ti lascia una sensazione di solitudine o di vuoto poco dopo.

Ti può accadere di ripensare al tempo che trascorrete insieme, di dispiacerti per la mancanza di coinvolgimento che vedi nel tuo partner quando parlate o di chiederti se puoi avere detto qualcosa che lo abbia infastidito. Cerchi cioè in tutti i modi di capire perché di provi un sentimento di insoddisfazione e di delusione delle aspettative che avevi prima di vedervi.

Il tempo speso con la persona amata dovrebbe dare energia, appagamento e benessere, non sempre ma il più delle volte. Sentirsi svuotati, affaticati o insoddisfatti dopo aver visto il proprio partner può indicare la presenza di uno sbilanciamento all’interno della relazione nella quale il partner compie sforzi minimi per conoscere e soddisfare i tuoi bisogni emotivi.

 

4. Tutto il lavoro lo fai tu

In una relazione asimmetrica, accade di frequente che a occuparsi della maggior parte delle incombenze sia un solo partner. Programmare gli impegni, le vacanze, occuparsi della spesa e della casa, farsi vivo per primo dopo che non ci si sente da qualche giorno sono tutte situazioni che rimandano alla stessa idea. Se tu smettessi di darti da fare per sostenere la relazione e la lasciassi in mano al tuo partner, non durerebbe molto.

L’idea che prende forma è che la relazione continui grazie agli sforzi e al solo interesse di uno dei due partner, mentre l’altro sembra andare a traino, senza un investimento o sforzo autentico. Può esserti capitato di esternare questo pensiero al tuo partner e che lui si sia mostrato sorpreso o che ti abbia fornito una serie di giustificazioni. A volte ti può aver anche promesso un maggiore impegno, salvo ornare alle vecchie abitudini di prima poco dopo.

In qualche modo, l’impressione che ne trai è che il tuo partner si stia approfittando di te e del tuo coinvolgimento nella vostra relazione.

 

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5. Disparità economica

Dopo la perdita del lavoro o altre difficoltà di natura finanziaria, il partner che ha maggiore disponibilità economica può farsi carico dell’altro in modo temporaneo. Non c’è nulla di sbagliato, anzi: sapere che c’è qualcuno su cui poter affidamento in un momento di difficoltà è uno degli aspetti di reciproca solidarietà in una relazione.

Tuttavia, se nel tempo accade che a te tocchi sempre farti carico dei conti, delle bollette, delle spese e che questo venga dato per scontato, senza che il tuo partner contribuisca in minima parte, questo non è più la fase transitoria di una relazione sana, ma una relazione in cui puoi avere la sensazione di strumentalizzazione e sfruttamento.

 

6. Aspettative diverse rispetto al futuro

Nelle relazioni asimmetriche, i due partner possono avere idee molto diverse rispetto a cosa significhi essere in coppia. Forse tu coltivi l’aspettativa di una relazione di lunga durata mentre il tuo partner vive la relazione giorno per giorno senza grandi aspettative per il futuro. La tua visione della relazione e del futuro comune ti porta a intensificare gli sforzi nella direzione di una progettualità condivisa, mentre il tuo partner non è ancora sufficientemente coinvolto o fiducioso che la vostra relazione possa durare nel tempo. 

Può anche accadere che una persona sia stata abituata dalla propria famiglia d’origine a fare sempre affidamento sul sostegno dei genitori o che l'abbia sempre fatto con i partner precedenti. Adesso la stessa aspettativa si riversa su di te: che sia tu a occuparti dei suoi bisogni e a prenderti cura di lui.

 

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7. Storia affettiva personale

Lo stile di attaccamento, il modo in cui ogni persona ha stabilito le prime relazioni di attaccamento con i genitori e la storia sentimentale personale sono un fattore che condiziona in modo significativo la relazione in corso. Persone che hanno vissuto un legame di attaccamento di tipo insicuro e ansioso con i loro genitori avranno maggiori difficoltà a chiudere relazioni per loro insoddisfacenti a causa del timore di restare soli. Allo stesso modo, il loro bisogno di rassicurazione e sostegno sarà maggiore rispetto quello delle persone con uno stile di attaccamento più sicuro.

Se il tuo bisogno di rassicurazione è molto alto, il fatto che il partner non lo corrisponda può far sì che tu lo percepisca come distaccato o disinteressato senza che lo sia davvero. La preoccupazione che il tuo partner si possa allontanare da te ti può portare a farti carico di molte responsabilità all’interno della relazione, quasi con l’intento di mostrargli il tuo valore e quanto meriti il suo apprezzamento.

A volte non è facile vedere che un investimento eccessivo sul partner è dettato dall’insicurezza e dal timore dell’abbandono; questo può creare uno sbilanciamento nella relazione non perché un partner manchi di interesse, ma perché l’altro elemento della coppia ha un bisogno eccessivo di rassicurazione e conferma. Essere molto prodighi di attenzioni e cure può essere un modo per far sì che il tuo partner non perda interesse nella relazione e veda il restarti accanto come un vantaggio o un beneficio.

Sul lungo periodo, questo atteggiamento crea un disequilibrio nella relazione invece di rafforzarla. Un partner attento al bene dell’altro può gentilmente rifiutare le sue offerte e la sua disponibilità totale perché intravede in esse un modo non sano di garantirsi l’affetto all’interno della relazione: per questo motivo potrà declinare le numerose offerte di aiuto e promuovere nel partner una maggiore autonomia, rassicurandolo sull’affidabilità della propria relazione.

Un partner meno attento al bene dell’altro invece potrà voler trarre vantaggio da questa situazione di disequilibrio e dare per scontata l’estrema disponibilità, cosa che non favorirà certo il nascere di un sano sentimento di fiducia nella relazione. Questo tipo di relazione finisce per esistere solo nella misura in cui la rendi estremamente appetibile e vantaggiosa per il tuo partner, e non per le qualità intrinseche che dimostri di avere.

Infine, ci sono persone che hanno l’attitudine spontanea a prendersi cura degli altri e che lo fanno per soddisfare un’esigenza personale di riconoscimento valoriale. Inevitabilmente, questa attitudine si manifesterà anche all’interno di una relazione sentimentale, dove non sarà comunque facile abdicare al proprio ruolo di caregiver.  

 

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