Studiare con profitto: le tecniche che ci aiutano a ricordare meglio

Studiare con profitto: le tecniche che ci aiutano a ricordare meglio

Molti di noi hanno trascorso molte ore sui libri studiando, spesso con profitto. A qualcuno sarà certamente capitato di chiedersi quale fosse il metodo più efficace per imparare senza disperdere l’impegno in sforzi inutili.

Ottenere buoni risultati senza farsi travolgere dallo sconforto o dall’ansia e investendo la giusta quantità di impegno è infatti l'obiettivo di molti studenti.

Non ci sono scorciatoie per una buona preparazione, non esistono tecniche che consentano di assimilare in modo passivo e senza sforzo le informazioni che dobbiamo ricordare, ma esistono delle tecniche che possono rendere più proficua una sessione di studio e più stabile il ricordo e la memorizzazione delle informazioni.

La prima regola è quella di avere un ruolo attivo mentre si studia. Cercare di mantenere l’attenzione a volte non basta: abbiamo bisogno di sentirci coinvolti attivamente nel processo di apprendimento e per riuscirci non basta ripetere le informazioni o leggerle più volte; occorre inserirle in un sistema di informazioni più ampio che ci consenta di fare collegamenti con altre informazioni che già possediamo e di metterle in relazione con la nostra esperienza.

Ci sono abitudini necessarie per un apprendimento efficace: prestare attenzione in classe, fare i compiti, non rimandare gli impegni scolastici. Altre abitudini, anche se non necessarie, possono essere di grande aiuto: studiare in un luogo tranquillo, senza distrazioni, non inviare né controllare i messaggi durante le lezioni, chiedere un chiarimento se durante una lezione non si è compreso pienamente un concetto.

La ricerca in psicologia ha studiato a lungo i sistemi di decodifica delle informazioni e i processi di memoria a breve e a lungo termine. Ricordare a breve distanza di tempo da quando si è studiato è cosa ben diversa dal conservare un ricordo stabile e sufficientemente duraturo nel tempo: è questa seconda competenza che ci viene richiesta ogni volta che dobbiamo affrontare una verifica della nostra preparazione.

Qui di seguito quattro suggerimenti per massimizzare i benefici del tempo impiegato nello studio.

 

  • Dividi lo studio in più sessioni

 Tendenzialmente impariamo meglio se dividiamo l’impegno di studio in più sessioni spalmate lungo un arco temporale più lungo invece che studiare per molte ore in una sessione unica, come succede quando studiamo solo pochi giorni prima di un esame.

Per esempio, può essere utile leggere un capitolo una prima volta e poi ripassarlo in un momento successivo. Se stai studiando delle schede didattiche, studia ogni giorno, anziché tutto in una volta a ridosso di una scadenza. Dividere le sessioni di studio porta vantaggi soprattutto nello studio di parole nuove del vocabolario, nello studio di concetti astratti come nella matematica o la fisica.

 Se pensi che dividere lo studio in sessioni diverse non faccia per te, fai comunque una prova: distanziare le sessioni è sempre produttivo, anche quando può sembrare controproducente, perché richiede tempo e organizzazione.

 

  • Fatti delle domande

Verificare la preparazione ponendosi delle domande mentre si studia ha due vantaggi:

  • richiede il recupero delle informazioni dalla memoria e rende il ricordo di quanto appreso più stabile e più facile da recuperare
  • aiuta a verificare la preparazione effettiva in modo autonomo e a identificare e correggere le lacune in anticipo.

Una precisazione: sottoporsi a un test di verifica formulando domande sugli argomenti studiati va fatto seguendo un criterio specifico. Quando le informazioni sono state appena immagazzinate e recenti questo metodo non funziona, anzi è controproducente: le tracce mnestiche non sono ancora consolidate e riuscire a rispondere alle domande è frutto della recente lettura, non dell’effettiva stabilizzazione del ricordo in memoria.

Rispondere alle domande subito dopo aver studiato non favorisce il ricordo a lungo termine ma crea l’impressione errata di sapere le cose quando invece si tratta un ricordo ancora fresco. Questo può creare un’eccessiva e ingannevole fiducia nella preparazione che non fornisce l’effettiva misura della preparazione e può risultare controproducente.

 

  • Riassumi e integra

 Dopo essere stato a lezione o aver letto un capitolo, cerca di fare un riassunto dei punti principali, di capire e pensare come siano collegati all’argomento di studio: può essere di grande aiuto cercare anche delle correlazioni con la tua esperienza personale.

 Questo processo, detto di integrazione delle conoscenze, favorisce memorie stabili a lungo termine, e ha il vantaggio aggiuntivo di richiederti uno sforzo supplementare: in questo modo aiuta a memorizzare i concetti, soprattutto quelli più complessi.

 Fare collegamenti richiede infatti abilità diverse:

  • comprendere in modo corretto le informazioni lette
  • collegare le informazioni tra loro
  • creare un ulteriore collegamento tra le informazioni più recenti e quelle già acquisite

 Mantenere attivo questo impegno durante il processo di studio:

  • rende attiva la partecipazione al processo di apprendimento, aumentando il coinvolgimento personale
  • consolida le tracce mnestiche, favorendo il ricordo nel medio lungo termine.

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  • Impara insegnando

Un metodo efficace per abituarsi a fare collegamenti e per appassionarsi alla materia di studio è di “imparare insegnando”. Non occorre essere o voler diventare insegnanti per farlo, basta fare “come se” si dovesse insegnare quell’argomento a un ipotetico allievo. Inizia provando a raccontare e a spiegare a qualcun altro cosa hai imparato, letto o studiato.

Insegnare richiede molte abilità:

  • conoscere bene cosa vuoi comunicare
  • saper trasmettere le informazioni in modo chiaro e coerente, senza dare per scontati passaggi logici
  • saper verificare se l’altra persona sta comprendendo quello che stai dicendo e quindi interrogarti sulla tua efficacia espositiva

Tutti questi passaggi impongono una continua riflessione e revisione della tua preparazione effettiva: non puoi essere efficace e insegnare bene se non ti è concettualmente chiaro cosa vuoi comunicare.

Questo metodo ha un ulteriore vantaggio: ti mostra subito le lacune di preparazione che devi andare a colmare. Puoi iniziare a esercitarti con i compagni di studio o con i tuoi familiari o qualche amico disponibile ad ascoltarti!

Usare queste quattro strategie può sembrare un ulteriore impegno nello sforzo già gravoso di studiare: sul lungo periodo, però, applicare con costanza queste tecniche porta a vantaggi tangibili che superano di gran lunga lo sforzo iniziale. Le carriere scolastiche durano anni: per fare meno fatica sul lungo periodo, è vantaggioso partire facendo uno sforzo in più.

Quindi, il segreto per ricordare nel lungo periodo non è studiare in fretta e molto in poco tempo. Studiare meno ma ripassare regolarmente quanto studiato assicura ricorda molti più stabili e affidabili nel tempo.

Un aspetto specifico delle ricerche psicologiche sull'apprendimento riguarda lo studio del rapporto tra:

  • il tempo durante il quale le informazioni si sedimentano in memoria dopo averle apprese
  • per quanto tempo è possibile

Per esempio, se vuoi ricordare a distanza di un mese quello che hai studiato dovrai lasciare ai ricordi un tempo maggiore di sedimentazione: se il tempo che concedi al ricordo per fissarsi è minore, minore sarà anche l’aspettativa di ricordare le informazioni sul lungo periodo.

Tecnicamente, un buon apprendimento è dato dal tempo che impieghi continuando a ripassare materiale e informazioni che già padroneggi: una volta che hai ripetuto in modo corretto una serie di vocaboli stranieri nuovi senza aver commesso errori, ogni lasso di tempo che impieghi per ripetere quella lista di parole diventa un fattore di consolidamento dell’apprendimento.

 Le ricerche mostrano che studiare molto in poco tempo porta a un beneficio solo nel breve periodo. Le informazioni apprese in poco tempo sono facilmente recuperabili a distanza di una settimana, ma dopo quattro settimane il ricordo potrebbe non essere più attendibile perché le tracce mnestiche non hanno avuto il tempo di consolidarsi.

Quindi, dopo quanto e per quanto tempo devi ripassare un argomento per poterlo poi ricordare bene a distanza di un mese? Indicativamente, le ricerche segnalano che la regola da seguire è ripassare per un periodo di durata variabile, dal dieci al trenta per cento del tempo futuro nel quale vuoi ricordare quelle informazioni. Se desideri che il ricordo di quanto hai studiato sia ancora disponibile a distanza di sei mesi, dovrai dedicarti a ripassare quelle informazioni per un periodo dai venti ai cinquanta giorni, dedicando ogni giorno un po’ di tempo per consolidare quel ricordo.

Queste osservazioni sulle tecniche di studio rendono utili alcune riflessioni sui libri di testo, poiché il modo in cui sono scritti influenza la capacità di ricordare e processare le informazioni. Per esempio, la maggior parte dei libri di matematica di solito conclude ogni capitolo con problemi ed esercizi che mirano a consolidare l’apprendimento del materiale contenuto in quel capitolo, ma potrebbe essere più efficace presentare una varietà di problemi alla fine di ciascun capitolo, per permettere agli studenti di continuare a ripassare anche il materiale studiato nei capitoli precedenti.

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